Isabella ancora una volta è stata delusa! Quell'uomo che all'inizio l'aveva presa, le aveva regalato la sensazione di sentirsi vista, considerata, desiderata, amata, oggi ha messo un muro, è distante, è lontano, le dice che è appiccicosa, qualche volta è scostante, infastidito, rabbioso. Eppure non la lascia, vuole stare con lei. Lui rimane ma non c'è, non vuole neanche parlarne Isabella inizia a dubitare che lui le stia vicino per torturarla inizia a domandarsi: perché sta con me? Cosa vuole da me? E' arrabbiata, addolorata, confusa. Non sa cosa fare, cosa pensare...
Questa è la storia di Isabella la storia di tante donne e tanti uomini che non riescono a incontrarsi, si dicono di desiderarlo ma poi non riescono a realizzare questo desiderio. Spesso è sempre l'altro ad allontanarsi, se non addirittura a scappare, o a tradire la nostra fiducia con piccoli e grandi segreti... La sensazione di dover essere sempre in allarme non ci lascia e i giorni si riempiono di diffidenze, scontri, liti, o peggio subdole tensioni, non detti, strategie e tanta, tanta insoddisfazione. E su questa strada può capitare spesso di trovarsi a urlare esigenze senza esprimerle, pretendere attenzioni senza chiederle, covare rancore o esplodere furiosamente senza mai lasciar trapelare la rabbia più genuina. I pensieri si affastellano uno dopo l'altro alla ricerca di un senso che non si trova, ma spesso questi pensieri solitari costituiscono tanti piccoli mattoni del muro che più che separarci dall'altro forse ci separa da noi stessi, da una parte più profonda di noi. Una parte desiderosa di rimanere in contatto con quell'affettività che per difenderci abbiamo soffocato ma forse molto, molto più precocemente di quanto pensiamo.
Come rimane difficile recuperarla e darle voce... A questo desiderio di relazione profonda e autentica sembra opporsi solo l'altro con i suoi comportamenti, atteggiamenti, parole... Il "tu" è il protagonista della scena: se mi dici questo allora non mi ami, se fai così vuol dire che non ti importa niente di me... Ma IO cosa desidero? Sono capace di contattare e comunicare questo desiderio? Sono capace di rimanere aperto nei confronti dell'altro per ascoltarlo dal profondo e non con una mente aguzza e tagliente pronta a coglierlo in fallo?
Se mi apro all'altro, se lascio che l'altro si apra a me, corro un grosso rischio: quello di confrontarsi, magari scoprire di non piacersi, di decidere di andare ognuno per la sua strada ma forse il rischio più grande è quello di incontrarsi davvero.
31/03/2012
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